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Scusi ... - Pennabilli - Giugno 2007
Pennabilli - Giugno 2007 Riduci
"Scusi, pe annà a billi?"

Ovvero come trasformare un weekend in una piadina sarciccia e cipolla.

Tutto ebbe inizio la sera prima, come al solito:

No, tranquillo, ti pare che domani trovi traffico sull'autostrada...

Effettivamente, apparte un elicottero atterrato sulla Roma Firenze, il viaggio d'andata non ha presentato notevoli inconvenienti, tanto più che il ritardo ha consentito al Sire (che vorrei far notare si è alzato precisamente all'ora in cui io e Marco ci incontravamo, sonnambuli, a S.Giovanni) di raggiungerci all'autogril di Orte.

Ripartiti dunque, fieramente condotti da The Coach, verso l'infinito e oltre.. che è più o meno il numero di curve della SP258.

Arrivati dunque, giusto in tempo per scoprire che:

a) l'organizzazione del festival era meravigliosa, non meno degli eventi previsti.
b) avremmo avuto un pasto in più, unico vero motivo della felicità che ha pervaso la vacanza: evviva la  PappaCard
c) avremmo dovuto piantare le tende in un mare di fango

(N.d.R) Ci avvaliamo, di qui in poi, della testimonianza autentica di uno stradabandito, di cui per pietà ci asteniamo dall'esporre il nome, il cui diario tuttavia è fonte di attendibili informazioni a riguardo dei successivi due giorni.

"Eccolo dunque, ad affrontere indomito l'arduo terreno che ostacola il suo pur inarrestabile cammino. ll  plotone s'avanza fiero, devoto e fedele al gerarca Vincenzo e in lui al Duce. A nulla varrà la resistenza del nemico, anche s'egli s'avvarrà, per codardia, della benevolenza dell'avverso clima:
"vinceremo anche il fango, uomini, vinceremo per il sindacato, per la patria, per la gloria e per l'onore!"

Capitolo II: NON FRENARE

Preso possesso del campeggio e del paese, e noti per meticoloso lavoro d'osservazione dell'attentissime sentinelle Gianni e Mario, tutti i luoghi strategici di distribuzione dell'alcool, si pianifica il lavoro. Alla conquista del deposito strumenti e prima suonata, che pur essendo la banda
già ubriaca (almeno la metà del sire) si conclude egregiamente.

Per quel che successe dopo, nel deposito strumenti, è doveroso da parte mia illustrare un caratteristico comportamento goliardico diffusosi tra gli stradabanditi: Essi infatti, tra i quali scorre un inarrestabile fiume di complicità ed affetto, dimostrano la loro reciproca amicizia augurando ai
coleghi una morte il più possibile dolorosa ed infame, che, in clima di spensierata benevolenza, cantano sotto forma di stornello polifonico.

E fu così che al poro Piero... la decenza impone di evitare la rima


(N.d.R) a questo punto, sfortunatamente, gli annali si interrompono lasciando nel buio quel che successe di seguito. In particolare, il diario dell'anonimo che fin'ora abbiamo utilizzato come fonte termina bruscamente con la frase in vernacolo:
"è mezzanotte e undici, passateme er vino" probabilmente riferentesi ad un derivato dell'uva allora in uso, alla quale seguono dissennate parole che pur non aggiungendo nulla alla narrazione, per dovere di veridicità ci apprestiamo a riportare:

"Io appartengo alla setta di satana"
"portateme al 19"
"ciao Sire, No, quello non è un bagno"
"ubriaTo"
"Sto benissimo"
e più volte citata, inspiegabilmente, la parola
"bergamotto"
---

Capitolo III: PASSATELLI

(N.d.R) Riprende la narrazione degli eventi con l'alba del giorno seguente.
Tuttavia questo avviente in modo strano, con un aggettivo alquanto insolito che gli studi filologici e il confronto incrociato con altre testimonianze attribuiscono ad una pietra evidentemente malposta sotto la tenda dello scrittore del diario:
"Bastarda!

In breve, l'ordine e l'efficenza che contraddistingue la banda tutta, porta, in men che non si dica, il campo ad esser sgombro e i veicoli pronti alla partenza.
La banda, rifocillata dall'insolita vivanda locale (gli indigeni la chiamano "piadina", biancastra, dal gusto dubbio, ma senz'altro nutriente) è pronta per il suo trionfale ingresso in piazza, questa volta osannata dal pubblico: Il successo è trionfale, testimoniannze non accertate narrano di una
novantottenne, morta di felicità avendo ascoltato le prime note di Hava Nagila.

A questo punto la banda si divide. Anche nei corpi più fieri e compatti la storia insegna che la terribile ombra dell'ammutinamento deve esser temuta. Alcuni lasciano il campo, pochi restano, fieri e indomiti, a difendere la bandiera...
e tra le altre cose si godono un tizio che suona Bach con la fisarmonica come fosse un organo, un circo di africani le cui acrobazie non le ha ancora capite bene nessuno, un ciccione Mongolo che canta come un castrato e un pazzo furioso che si tiene in equilibrio a dieci metri da terra giocando con
sei hula hop rischiando la morte... del pubblico!

Giunti finalmente al'ultima prova, il morale degli uomini è a terra:
Pochi stradabanditi, pochi spettatori, pochi buoni pasto... la sitiuazione è critica e lo scontro dura meno del previsto, concludendosi in una mesta ritirata. si ripongono le armi. E' giunta l'ora.

BONUS TRACK: UNO, DUE, TANTE DITA SU....

Stanchi, disarmati, prostrati, affamati, alcolizzati, eppur contenti, gli stradabanditi s'apprestano al meritato riposo.
Manco per il c... (Censura by webmaster): 400 Km li separano dal letto. Solo tre macchine s'attardando, una in particolare, ma tralasciamo.
Per la strada s'apprende la notizia che, dopo lunghe proteste di legambiente, tutti gli zoo nazionali sono stati aperti: e così gatti, topi, ricci, istrici, cinghiali, gufi, balene, depressi dalla lunga prigionia,
hanno decretato un suicidio di massa per le strade toscane. Bene.

Si parte:
Pausa caffè.
Pausa sigaretta.
Pausa grappino.
Pausa ...gomma da masticare

Le donne cedono subito, sopraffatte dalla stanchezza, ma anche gli uomini vacillano provati dall'arduo viaggio. serve una pausa.

Improvvisamente dal gruppo si stacca la macchina di Alessandro che va in   fuga a cento chilometri dall'arrivo, ma il Sire non ci sta e pur di difendere la maglia rosa non ha altra scelta, parte all'inseguimento. Io ho due bistecche di manzo al posto delle palpebre, li saluto e mi faccio
cullare dalla nebbia... dagli orsacchiotti rosa che mi massaggiano delicatamente le tempie e dalla pioggia di cuscini sotto un bellissimo arcobaleno di melodiose canzoncine.. Ciao amico GardRail..

Arrivo a casa. Distruggo il letto. STOP. Forse non ci vediamo martedì. STOP
Se mi sveglio vi avverto. STOP.

Marcolino.

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